EMIRATI ARABI UNITI
(Aprile 2019)

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"Non dirmi quanti anni hai, o quanto sei educato e colto, 
          dimmi dove hai viaggiato e che cosa sai"
                                     (Maometto)
ITINERARIO DEL VIAGGIO

Molti identificano gli Emirati Arabi Uniti (EAU) con le sue due principali città capitali dei rispettivi omonimi emirati: Dubai ed Abu Dhabi. In realtà, al di là dello sfarzo e della caoticità di queste due metropoli, la giovane nazione comprende altri cinque emirati ciascuno con atmosfere e caratteristiche proprie. Si va dai minuscoli emirati di Umm Al Quwain e di Ajman, in cui è ancora possibile osservare lo stile di vita tradizionale, a quello di Ras Al Khaimah, in piena espansione e circondato dai possenti monti Hajar. Si va dall'emirato di Fujairah, con le sue spiagge affacciate sul golfo dell'Oman e si finisce con l'emirato di Sharjah, rinomato centro della cultura islamica del paese. Insomma, un itinerario completo attraverso tutti i sette emirati consente di avere un pieno panorama della tradizione culturale e folkloristica araba a partire dalle sue origini fino ad arrivare ai giorni nostri e a quelli che verranno.

Un volo della Pegasus Airlines, con scalo intermedio ad Istanbul, ci porta nelle primissime ore del mattino all'aeroporto di Dubai dove subito ritiriamo la macchina presa a noleggio. Ancor prima dell'alba partiamo in direzione sud percorrendo la Sheikh Zayed Road, l'arteria principale che attraversa longitudinalmente Dubai. Entriamo così nell'Emirato di Abu Dhabi e ci dirigiamo verso la sua omonima capitale. Pur essendo già stata meta di un precedente viaggio, facciamo tappa qui per alcune ore per visitare nuovamente la Sheikh Zayed Grand Mosque, un capolavoro architettonico che rappresenta l'anima non solo di questo emirato, ma dell'intera nazione in quanto l'edificio costituisce sia un luogo di culto per i residenti, sia un monumento in onore al fondatore degli EAU. Visibile da tutti i ponti che collegano la città alla terraferma, la moschea, di un bianco candido, si erge maestosa tra curatissimi giardini e può accogliere oltre 40000 fedeli. Con oltre 80 cupole di marmo che si reggono su più di 1000 colonne e con i suoi quattro minareti alti oltre 100 metri, l'edificio è un capolavoro del design islamico moderno. Delicati motivi floreali intarsiati con pietre semipreziose arricchiscono le oltre 100000 tonnellate di marmo utilizzate per la sua costruzione, mentre maestosi lampadari in acciaio, oro ed ottone, arricchiti con cristalli Swarovski, decorano il suo interno di cui uno degli elementi più interessanti è il tappeto annodato a mano più grande al mondo, impresa che ha richiesto il lavoro incessante di più di 1200 artigiani che hanno realizzato oltre 2 miliardi di nodi! Il mausoleo del fondatore della nazione si trova sulla via d'accesso alla moschea e qui degli addetti recitano in continuazione preghiere in suo onore.

Lasciamo Abu Dhabi e proseguiamo il viaggio verso sud per altri 250 km. Superata la cittadina di Madinat Zayed, maggior centro urbano di questa arida regione denominata Al Gharbia, raggiungiamo l'Oasi di Liwa con la sua cintura di villaggi e fattorie situate sul limitare del Quarto Vuoto (deserto di Rub' al-Khali) dell'Arabia Saudita. In questo mare di dune di sabbia ondulata dalle sfumature color oro, albicocca e cannella, solo qualche sparuto cammello che avanza lentamente ai bordi della strada anima il paesaggio ed il modo migliore per visitare questo luogo è quello di disporre di un veicolo proprio per poter percorrere le desolate strade che si incuneano tra i rilievi sabbiosi regalando ad ogni curva uno scenario tanto desolato quanto suggestivo. Il punto più noto di questa regione è la Moreeb dune, una duna viva di quasi 300 mt. che è tra le più alte del mondo. Nei suoi pressi si tiene una importante fiera dei cammelli e non mancano altre attrattive turistiche quali il sand surfing, le corse con dune buggy o in motociclette, le corse di cammelli e le attività di falconeria. Nel primo pomeriggio ci dirigiamo al nostro resort, situato proprio in pieno deserto, per riposarci ai bordi della piscina e per gustare un'ottima cena accompagnata da danze locali.

La mattina seguente lasciamo l'Oasi di Liwa e dopo aver percorso poco più di 200 km. raggiungiamo Al Ain, una città di medie dimensioni alimentata da sorgenti naturali ed immersa in oasi e piantagioni che le hanno fatto assumere il soprannome di Garden City. Importante punto di sosta, in passato, sulla via carovaniera tra l'Oman ed il Golfo, oggi i turisti vi giungono per visitare i suoi forti, i musei, lo zoo, i siti UNESCO e l'oasi di pame da dattero. Principale forte della città è l'Al Jahili fort, circondato da un lussureggiante parco. Eretta alla fine del 1800 come residenza estiva dello sceicco Zayed I, la fortezza venne ampliata dagli inglesi intorno al 1950 su una originaria pianta squadrata che si sviluppa intorno ad un cortile centrale sul cui lato sinistro si erge una torre a più livelli. Il complesso ospita anche una interessante mostra fotografica dell'esploratore britannico Wilfred Thesiger che documenta le sue numerose spedizioni attraverso il Quarto Vuoto compiute negli anni '40. Altra fortezza cittadina che merita una visita è il Qasr Al Muwaiji una bella struttura architettonica che è stata la residenza delle varie generazioni dei membri della famiglia Al Nathyan, nonchè luogo dove è nato lo sceicco Khalifa. Le varie stanze interne narrano le tradizioni legate al passato ed alla vita dello sceicco dalla sua infanzia fino al suo ruolo al governo. Altra tappa imperdibile è l'Al Ain Palace Museum, un grande palazzo ben resaurato che è stato residenza dello sceicco Zayed dal 1937 fino al 1966. Il complesso architettonico color cannella è un insieme di appartamenti privati, sistemazioni per gli ospiti ed altri locali circondati da cortili e giardini ben curati. I visitatori possono aggirarsi per le varie stanze ed ammirare tra l'altro la majlis (sala delle riunioni in cui lo sceicco riceveva gli ospiti), esplorare la grande cucina e vedere la camera con il letto matrimoniale a baldacchino. Non molto distante dal palazzo si trova, ospitato in un possente forte, l'Al Ain National Museum, un museo in vecchio stile interessante per conoscere il passato di questa regione. Vi è una sezione archeologica, alcune gallerie etnografiche che illustrano la vita quotidiana dei beduini e dei popoli stanziali, nonchè alcune sale che ospitano armi, gioielli, ceramiche e collezioni di antiche monete. Particolarmente suggestivo è poi il Mercato dei Cammelli della città che offre una curiosa immersione nella cultura tradizionale araba. Nei recinti di questo vasto mercato all'aperto è possibile vedere cammelli di ogni sorta: dai cuccioli ancora malfermi sulle zampe, agli agili esemplari destinati alle corse, fino ai possenti cammelli destinati alla riproduzione. Durante l'arco della giornata si svolgono le contrattazioni che hanno ad oggetto non solo questi animali, ma anche capre e pecore che parimenti affollano i vari polverosi recinti.

Dal 2011 l'UNESCO ha iscritto tra i siti Patrimonio dell'Umanità alcuni siti di questa città. Primo tra tutti l'Oasi di Al Ain, una vasta piantagione di palme da dattero situata nel cuore della città alla quale si accede attraverso otto porte. Entrando nell'oasi non resta che avventurarsi in questo tranquillo e verdeggiante labirinto nel quale è possibile osservare l'antico sistema di irrigazione risalente a 3000 anni fa costituito da una serie di canali (aflaj) che si snodano attraverso la piantagione. Appena poco fuori da Al Ain, presso il villaggio di Al Hili, si trova un altro sito UNESCO: l'Hili Archeological Park in cui sono presenti le vestigia di un antico insediamento e di alcune tombe che risalgono a circa 5000 anni fa, epoca in cui si insediarono qui le prime comunità della regione. Di particolare interesse è la Great Hili Tomb, una struttura circolare i cui due ingressi sono decorati con incisioni raffiguaranti essere umani e antilopi. Altra tappa meritevole di una una visita è l'Al Ain Zoo lo zoo più importante della regione che ospita in un ambiente molto curato specie esotiche ed autoctone tra cui l'orice d'Arabia e la capra berbera dalla grandi corna. Sul finire della giornata, dopo una intensa visita della città, ci dirigiamo verso il Jebel Hafeet, una frastagliata montagna di roccia calcarea alta 1240 mt. che svetta dalla pianura subito a sud di Al Ain. Una spettacolare strada asfaltata lunga 12 km, completamente illuminata dopo il tramonto, corre sinuosa sino alla sua vetta su cui si trova l'hotel Mercure Grand Jebel Hafeet, nostra destinazione per la notte. Lungo la strada vi sono diversi punti panoramici da cui è possibile ammirare il paesaggio circostante caratterizzato dalla distesa desertica e dalla frastagliata cresta del Jebel.

Il giorno dopo riprendiamo il nostro viaggio e ci dirigiamo verso la località di Hatta un'enclave dell'Emirato di Dubai. Adagiata sullo spettacolare sfondo degli aspri monti Hajar, Hatta è una meta molto frequentata dai locali durante i weekend per il suo clima fresco (o forse sarebbe meglio dire meno torrido) ed asciutto e per lo splendido paesaggio montano. La principale ragione per effettuare una deviazione verso questo insediamento praticamente incuneato nel territorio omanita, è la visita dell'Hatta Heritage Village, un grande villaggio che ricrea la Hatta di molti decenni orsono. Il sito è situato all'interno di un forte storico ben restaurato con una majlis (sala delle riunioni), diversi edifici tradizionali con annessi cortili e diverse abitazioni realizzate con foglie di palma. Alcune strutture del complesso ospitano delle mostre dedicate ai vari aspetti della vita di un tempo, con sale dedicate alle armi, agli strumenti musicali, ai prodotti tessili, all'artigianato ed all'abbigliamento locale. Su uno sperone di roccia limitrofo al villaggio si trova una torre difensiva dalla quale è possibile ammirare l'intero sito ed il paesaggio circostante.

Riprendiamo la marcia e da qui ci spostiamo verso la costa orientale degli EAU situata di fronte all'oceano indiano ed appartenente quasi interamente all'Emirato di Fujairah. Capitale di questo emirato, nonchè suo centro commerciale e finanziario, è Fujairah City, caratterizzata da alti palazzi di uffici che fiancheggiano la sua via principale. Sebbene i dintorni della città (ed in particolar modo la sua parte settentrionale) siano costellate da un infinito susseguirsi di gigantesche cisterne per lo stoccaggio del petrolio, la piccola capitale merita una breve visita per due interessanti attrattive. La prima è rappresentata dal Fujairah fort, una fortezza abbarbicata sulla cima di una piccola altura rocciosa che domina le vestigia dell'antico villaggio ed un'oasi di palme da dattero. Il forte, risalente al XVI secolo, è stato ben restaurato con l'impiego di fango, ghiaia, gesso e legno ed è un insieme compatto di torri circolari e quadrate costruite per ottimizzare l'opera difensiva. Superando la possente porta in teak è possibile accedere al cortile interno e salire sulle torri di guardia. La seconda attrattiva della città è rappresentata dalla Sheikh Zayed mosque, seconda moschea in ordine di grandezza degli Emirati dopo quella di Abu Dhabi. Ornato da sei minareti alti più di 100 metri, l'edificio in granito bianco e marmo può ospitare fino a 28000 fedeli. Sebbene non sia aperta ai non musulmani è tuttavia possibile ammirarne da vicino lo splendore e l'imponenza.

Proseguendo verso nord, superata la periferia di Fujairah City dominata dall'infinita sequenza di cisterne di stoccaggio del greggio proveniente dai capi petroliferi del deserto tramite un sistema di oleodotti lungo oltre 370 km, si raggiunge dopo circa mezzora Khor Fakkan (un'enclave dell'emirato di Sharjah), cittadina caratterizzata da un trafficato porto per navi portacontainer. Sebbene abbia un'impronta spiccatamente commerciale la cittadina può meritare una breve sosta per concedersi una pausa lungo la sua corniche fiancheggiata da spiaggia, palme, giardini, parchi da gioco e chioschetti in cui consumare una bibita rinfrescante prima di riprendere il viaggio. Nei pressi della corniche è in corso di ultimazione la ristrutturazione dell'antico souq in cui si trovano negozietti ben curati che propongono artigianato, prodotti locali ed altra varia mercanzia. Proseguiamo il nostro itinerario fino a raggiungere, dopo una decina di chilometri, la località costiera di Al Badiyah famosa per la sua piccola Al Badiyah mosque. Questa modesta struttura in pietra e fango caratterizzata da quattro cupole che poggiano su un'unica colonna interna, risale al 1446 ed è considerata la moschea più antica di tutti gli Emirati Arabi Uniti. La piccola sala da preghiera possiede una suggestiva atmosfera contemplativa ravvivata da un tappeto rosso posto sul pavimento e da antichi libri di preghiera riposti nelle varie nicchie aperte sulle pareti. All'interno si trova anche un piccolo mihrab (nicchia rivolta in direzione de La Mecca) e un semplice minbar (pulpito a gradini). Due torri erette sul promontorio che sovrasta la moschea erano adibite a guardia della zona e la breve ripida salita ad esse è ricompensata dal panorama che si può godere da quassù che spazia dai monti Hajar, all'oasi di palme posta ai loro piedi ed al Golfo dell'Oman.

La strada prosegue poi verso nord ancora per alcuni chilometri e raggiunge la località di Al Aqah, famosa per le sue spiagge fiancheggiate da alberghi di alta categoria, per poi piegare verso l'interno aggirando la penisola di Musandam (Oman) e discendendo gradatamente verso la costa occidentale affacciata sul Golfo Persico. Da qui si entra nell'Emirato di Ras al Khaimah, il più settentrionale del paese, nella cui omonima capitale poniamo la nostra base per i prossimi due giorni. La città di Ras al Khaimah (o semplicemente RAK) ha conosciuto negli ultimi anni una crescita esponenziale che ha portato alla realizzazione di numerosi alberghi di lusso, di un'isola artificiale, di nuove strutture per il tempo libero e di centri commerciali per lo shopping oltre ad una suggestiva corniche lastricata fiancheggiata da chioschi, panchine e ristoranti. La capitale è inserita in un contesto paesaggistico variegato che spazia da spiagge sabbiose, a grandi oasi, a sorgenti termali fino al rovente deserto, il tutto circondato dai possenti ed aspri profili dei monti Hajar. Non manca comunque una zona più tradizionale che si estende sulla piccola penisola in cui si trova la old town, percorsa da una rete di strette viuzze fiancheggiate da negozi, attività commerciali, mercati e ristoranti locali. RAK può essere la meta per alcune escursioni da compiere negli immediati dintorni.

Ad una ventina di km. a nord della città, si trova difatti il Dhayah fort, raggiungibile percorrendo una rapida scalinata a zig-zag. Questa fortezza, dalla quale si apre una vista a 360° che abbraccia la zona di RAK city, la vasta oasi di palme, il Golfo e la catena dei monti Hajar, venne costruita all'inizio del XIX secolo e fu teatro dell'ultima battaglia fra le truppe britanniche e le tribù locali. Le sue mura e le sue torri gemelle sono costituite da un conglomerato di fango, pietre, paglia e conchiglie. Oltre la periferia sud della città si trova invece il villaggio fantasma di Jazirat Al Hamra. Fondata nel XVI secolo, questa cittadina costiera è uno degli insediamenti di pescatori meglio conservati degli EAU. Esso era abitato da una popolazione dedita alla pesca ed al commercio delle perle che sul finire degli anni '60 dello scorso secolo se ne andò per spostarsi altrove lasciando così cadere nell'oblio il villaggio. Sebbene il sito sia ufficialmente chiuso è tuttavia possibile accedervi e passeggiare tra antiche case in rovina costruite con pietra corallina, torri del vento, moschee e negozi abbandonati. Un'altra interessante escursione da compiere nei dintorni è quella che conduce al Jebel Jais che con i suoi 1934 mt. di altitudine è il monte più alto degli Emirati. Una bella e panoramica strada asfaltata sale a spirale fin quasi alla cima offrendo ad ogni curva una vista spettacolare su rupi erose dal vento e dalle acque, su canyon e su profonde scarpate.

Lasciamo Ras Al Khaimah e procedendo verso sud entriamo nell'Emirato di Umm Al Quwain un minuscolo emirato che si estende attorno ad una laguna punteggiata di isole. Piccolo e tranquillo, del tutto privo di resort di lusso e di centri commerciali, in contrapposizione rispetto a Dubai, Umm Al Quwain ha un'atmosfera d'altri tempi in cui è ancora possibile saggiare l'aspetto che avevano le città degli EAU prima della scoperta del petrolio e prima dell'esplosione edilizia. Oltre alla disabitata isola di Al Sinniyah, ambiente marino protetto ricco di mangrovie, sito di una colonia di cormorani di Socotra e tappa per altri uccelli migratori, merita una breve visita il centro storico situato sulla punta settentrionale di una stretta penisola lunga 12 km. Qui degno di nota è l'Umm Al Quwain museum, situato all'interno di un bel forte ben ristrutturato, risalente al 1768, in cui ha avuto sede la residenza dei sovrani e la sede del governo dell'emirato fino al 1969. Tra le attrattive di maggior interesse si annoverano il bel majils (sala delle riunioni), i vecchi gioielli beduini, le armi decorate ed alcuni reperti archeologici trovati nelle vicinanze. E' possibile altresì vistare le stanze con i relativi arredi. Al termine della visita viene offerto agli avventori un piccolo rinfresco con datteri, the, caffè ed altre specialità mediorientali.

Lasciamo Umm Al Quwain e proseguiamo verso sud fino a raggiungere, dopo pochi chilometri, l'Emirato di Ajman il più piccolo dei 7 emirati di questa nazione. La principale attrattiva è l' Ajman museum anch'esso ospitato in un antico forte del XVIII secolo. Oggi ben ristrutturato, questo forte ha ospitato in passato la residenza del sovrano e, successivamente, la locale stazione di polizia. Oggi è un eccellente museo che illustra vari aspetti del passato di Ajman con una collezione di armi, utensili, reperti archeologici e con la ricostruzione di un souq tradizionale che propone personaggi intenti a svolgere gli antichi mestieri. Per il resto Ajman possiede una piacevole spiaggia su cui si affaccia la corniche. I locali amano trascorrere qui le ore del tramonto passeggiando quando fa più fresco o facendo un pic-nic sull'erba dei giardini.

Raggiungiamo infine l'Emirato di Sharjah e la sua omonima capitale dichiarata dall'UNESCO capitale araba della cultura islamica. Una volta superata la zona periferica, caratterizzata da intenso traffico e da una moltitudine di grattacieli, si raggiunge la zona centrale ed il relativo centro storico che può essere comodamente girato a piedi. Le maggiori attrattive di Sharjah si trovano nei dintorni della cosiddetta Heritage Area (zona parzialmente delimitata da mura) e nell'adiacente Arts Area, nelle immediate vicinanze della corniche. In queste aree sorge il Souq al Arsah uno dei souq più antichi degli EAU. Questo mercato un tempo brulicava di commercianti provenienti dalla Persia e dall'India, nonchè da beduini locali che venivano qui per far provviste lasciando i loro cammelli legati ai pali in legno situati all'esterno del mercato. Oggi il souq è stato completamente ristrutturato, ma conserva ancora la sua antica atmosfera ed oggi i commercianti competono per vendere pashmine, dhallah (caffettiere tipiche), erbe aromatiche, spezie ed altra mercanzia. All'interno dell'area occupata dal souq, circondata da antiche mura oggetto di un meticoloso restauro, si trova il Sharjah Heritage Museum nelle cui sezioni tematiche vengono spiegati gli aspetti della vita locale, i valori religiosi della cultura araba, i rituali per la nascita e per la morte, le celebrazioni nuziali e per le festività, nonchè la medicina tradizionale. A fianco del museo sorge la Bait al Naboodah, una casa risalente alla metà del XIX secolo appartenunta ad un commerciante di perle. Si tratta di un bell'edificio con elaborati elementi architettonici ed un bel cortile che consente di farsi un'idea della vita quotidiana del passato. Lungo la corniche merita poi una visita il Sharjah Museum of Islamic Civilization che offre una ampia ed esaustiva panoramica sull'islam e sulle conquiste matematiche ed astronomiche della scuola araba. Altrettanto interessante è il Sharjah Fort Museum ospitato all'interno del forte Al Hisn risalente al 1833. Oggi splendidamente ristrutturato, il museo, al quale si accede superando una fila di cannoni posti all'ingresso ed una pesante porta in teak, presenta mostre sulla storia di Sharjah e sulla famiglia reale Qasimi. Verso il tramonto ci spostiamo nella zona denominata Al Majaz Waterfront che costituisce la principale attrattiva di questo emirato per le famiglie locali. Oltre a locali, ristoranti e bar vi è un parco giochi e vengono proposte delle gite in barca nella laguna per ammirare il tramonto e lo skyline. Sempre in questa zona sorge la Al Noor Mosque, probabilmente la più bella tra le oltre 600 moschee dell'emirato di Sharjah ed il cui interno può essere visitato partecipando ad una delle visite guidate che vengono organizzate. Dopo una prelibata cena a base di piatti tipici della cucina araba facciamo rientro al nostro albergo per prepararci per l'ultima entusiasmante meta del nostro viaggio.

Ci dirigiamo così verso l'Emirato di Dubai la cui omonima capitale non ha certo bisogno di presentazioni. Dubai è una città che vanta opere eccezionali e primati mondiali: dal grattacielo più alto del mondo al mall più grande del pianeta, da un'isola artificiale a forma di palma ad un'altra che riproduce i cinque continenti, da una stazione sciistica realizzata al coperto all'albergo a sette stelle più lussuoso che esista... e questo solo per citare alcune delle peculiarità della metropoli. E' insomma una città in grado di soddisfare tutti i gusti, tutte le tasche e tutte le esigenze di persone di ogni età. Le aree di interesse turistico sono ben definite anche se spesso poste a notevole distanza tra loro e ciò richiede o la percorrenza di lunghi tratti sulla metropolitana (che corre per decine di chilometri parallelamente all'arteria principale denominata Sheikh Zayed Rd), oppure frequenti corse in taxi spesso ostacolate dall'intenso traffico delle ore di punta.

Poniamo la nostra base per i prossimi giorni nella elegante zona di Dubai Marina e di buon ora, la mattina successiva, ci dirigiamo verso la zona per così dire storica della capitale: i quartieri di Bur Dubai e di Deira. A cavallo del creek (l'insenatura naturale che attraversa parte della città) queste due zone poste sulle rispettive sponde offrono un interessante scorcio sul passato della metropoli. Visitiamo dapprima il Dubai Museum, il museo più interessante della capitale allestito nella maestosa cornice dell'Al Fahidi Fort eretto intorno al 1800 e considerato l'edificio attualmente esistente più antico della città. Qui sono ospitate delle interessanti mostre multimediali che ripercorrono la rapida evoluzione di Dubai da semplice villaggio dedito alla pesca ed alla raccolta delle perle, quale era intorno agli anni 1930/1940, fino all'odierno centro planetario del commercio, della finanza e del turismo. La ricostruzione di un souq e le mostre sulla vita dei beduini del deserto illustrano quella che era la vita quotidiana prima della scoperta del petrolio. L'ultima sala del museo invece è dedicata a reperti archeologici provenienti dagli stati limitrofi. Il museo si trova nell'interessante quartiere storico di Al Fahidi caratterizzato da viuzze ed edifici ben restaurati che un tempo facevano parte del Bastiaka quarter. Case color sabbia e cannella, sormontate dalle tipiche torri del vento, si affacciano su un dedalo di stradine in cui si susseguono negozi di artigianato, mostre culturali, caffè all'aperto e gallerie d'arte che rendono piacevole il girovagare senza meta in questo suggestivo quartiere. Limitrofo a questa zona, nei pressi della foce del creek, vi è il quartiere storico di Shindagha, luogo in cui le famiglie degli sceicchi regnanti vissero fino agli anni '50 dello scorso secolo. Le signorili dimore color sabbia realizzate in gesso e pietra corallina, con cortili al centro e torri del vento per rinfrescare gli ambienti, sono state magnificamente ristrutturate e oggi formano questo quartiere tradizionale caratterizzato da una lunga passeggiata, particolarmente suggestiva al tramonto, che fiancheggia il creek. Qui l'edificio più importante è la Sheikh Saeed Al Maktoum House, un imponente palazzo signorile con cortile interno che fu la residenza dello sceicco Saeed nei primi decenni dello scorso secolo. Dopo aver pranzato in un ristorantino affacciato sul creek ci rechiamo all'imbarcadero degli abra (piccole imbarcazioni in legno usate dai locali come taxi per gli spostamenti lungo il corso d'acqua) e ci trasferiamo nella zona di Deira, situata sulla sponda opposta. A differenza della più tranquilla Bur Dubai, Deira è invece caratterizzata dalla piacevole caoticità tipica dei luoghi commerciali e dei souq. Appena sbarcati si incontra subito il Deira Old Souq che con i suoi diversi settori dedicati alle varie tipologie di merci offre l'occasione di passeggiare alcune ore in un ambiente pittoresco fatto di colori, di profumi, di gente che contratta, di commercianti che offrono i loro prodotti e di infinite occasioni per fare acquisti interessanti. Tra le zone più suggestive vi è il souq dei profumi, in cui i negozianti aprono le loro ampolle di vetro per far sentire ai clienti le mille fragranze delle profumazioni arabe ed orientali, il souq delle spezie, nei cui vicoli rieccheggiano le voci dei commercianti che scaricano e sistemano cordamomo, zafferano, incenso, frutta secca ed altre erbe/essenze aromatiche, nonchè il souq dell'oro, una passeggiata coperta fiancheggiata da centinaia di negozi traboccanti di ogni genere di preziosi che vanno dai minuscoli orecchini di perle fino alle sfarzose ed appariscenti collane nuziali in oro a 21 carati.

All'avvicinarsi del tramonto riprendiamo un abra e riattraversiamo il creek per tornare nel quartiere di Bur Dubai dove raggiungiamo la stazione della metropolitana per dirigerci in un'altra zona della città. Con un tragitto di circa mezzora ed una successiva corsa in taxi arriviamo a Madinat Jumeirah, uno tra i luoghi più suggestivi della città soprattutto la sera. Si tratta di una interpretazione contemporanea di un villaggio tradizionale arabo, con tanto di elegante souk che fa parte dell'omonimo resort (in verità più un centro commerciale di lusso per turisti che non un tipico mercato arabo), corsi d'acqua navigabili bordati da palme, raffinati ristoranti, alberghi e ville private con torri del vento realizzate con i colori del deserto. Con l'arrivo dell'oscutità i giardini, gli spazi pubblici e i corsi d'acqua vengono illuminati in modo romantico e a questo contesto particolarmente suggestivo fa da sfondo il Burj al Arab, il grattacielo che ospita l'unico hotel a 7* al mondo. Con la sua aggraziata silhouette che evoca la vela di un dhow questo simbolo della città sorge su un'isola artificiale ed è dotato oltre che di lussuosissime e costosissime suites anche di un eliporto e di un servizio di chaffeur in Rolls Royce.

Il giorno seguente da Dubai Marina prendiamo il servizio tramviario che serve la parte sud della città (Dubai tram) e raggiungiamo la stazione di Palm Jumeirah dove vi è l'interscambio con la Palm monorail, una monorotaia senza conducente che con un percorso di circa 5 km. e mezzo corre lungo il tronco di Palm Jumeirah, l'isola artificiale a forma di palma che si protende nel Golfo realizzata mediante il riporto di una enorme quantità di sabbia e terra. Sui rami della palma sono state realizzate ville ed abitazioni prestigiose, mentre l'estremità è occupata dal gigantesco ed iconico hotel Atlantis the Palm che con il suo parco acquatico, con il suo labirinto di sale sommerse che ospitano una gran varietà di pesci e con le sue spiagge curate attira ogni giorno moltissimi visitatori. Ritornati sulla terraferma prendiamo un taxi e continuiamo la visita di questa zona in cui si trova la Jumeirah mosque che con il suo candido color sabbia e con le sue elaborate decorazioni è considerata la moschea più bella di Dubai.

Da qui con un taxi, attraversando un'immensa area su cui sta sorgendo il villaggio ed i padiglioni che ospiteranno l'Expo mondiale del 2020, ci spostiamo in un quartiere più interno della capitale fino a raggiungere il Dubai Miracle Garden, un giardino unico nel suo genere. Oltre 150 milioni di fiori sono distribuiti in un grande parco che ospita scenari fiabeschi ed installazioni suggestive interamente realizzate o decorate da un'infinità di fiori. Elefanti, pavoni, un aereo dell'Emirates, giraffe, enormi gatti, un castello, personaggi walt-disneyani, archi floreali, motivi colorati, forme elaborate e divertenti fanno sentire il visitatore come fosse in un set cinematografico all'insegna della stravaganza, del colore, dei profumi e dell'allegria. Insomma un vero e proprio tripudio floreale che rende quasi incredibile il lavoro eseguito dei progettisti e dalle centinaia di giardinieri che ogni notte curano il parco e realizzano sempre nuovi allestimenti. Proprio accanto al Miracle Garden c'è un altro parco indoor, di misure decisamente più ridotte, altrettanto caratteristico: il Dubai Butterfly Garden. Esso include quattro grandi cupole contenenti specie di farfalle diverse, tutte bellissime e colorate. Alcune sono enormi ed impressionanti, altre presentano colori vividissimi, altre ancora mostrano mimetismi o fogge curiose. Le farfalle si librano in un ambiente che riproduce la foresta tropicale e si posano sia sui fiori che sulle persone che percorrono i sentieri del giardino.

Verso il tardo pomeriggio facciamo rientro nella zona di Dubai Marina che ha come fulcro un canale d'acqua lungo 3 km. fiancheggiato da grattacieli futuristici e dalla Marina Walk, la passeggiata che si snoda intorno al canale offrendo una infinità di locali, ristoranti, bar e caffè all'aperto. Quest'area è particolarmente suggestiva al tramonto quando si possono ammirare gli alti edifici che pian piano si illuminano e si rispecchiano nelle acque sottostanti su cui beccheggiano gli yatch ancorati nel porto turistico e su cui navigano battelli in legno che offrono l'occasione per cenare a bordo od anche solo per effettuare una piccola navigazione lungo tutta la marina. Altrettando a misura di pedone e la non distante Walk at JBR, una passeggiata che corre per circa un chilometro parallela ad una bella spiaggia sabbiosa costellata di negozi di lusso, ristoranti ed un parco acquatico con giochi d'acqua. Il tutto inserito in un complesso open-plan di bassi edifici raccolti attorno a piazzette ben ventilate.

La mattina seguente è interamente dedicata allo shopping ed alla visita dei due (tra i molti) famosissimi centri commerciali della capitale. Prima destinazione è il Mall of the Emirates situato in corrispondenza dell'omonima fermata della metropolitana. Con i suoi oltre 600 negozi la scelta spazia dal pret-a-porter all'alta moda e la sua principale attrattiva, non legata allo shopping, è rappresentata dal Dubai ski, praticamente una stazione sciistica realizzata interamente al coperto. All'interno si trovano anche sculture di ghiaccio e pinguini in carne ed ossa che si aggirano nell'apposita area. Vi sono poi cinque piste da sci, una per lo slittino, una per il free-style ed una per lo snowboard con salti e staccionate. Per i più piccoli vi è un parco innevato con igloo illuminati da suggestive luci colorate. Da qui riprendiamo la metropolitana e ci trasferiamo al centro commerciale per eccellenza, il Dubai Mall madre di tutti gli shopping center. Esso è molto di più della somma dei suoi 1200 negozi esclusivi ed in effetti rappresenta un vero e proprio centro divertimenti per tutta la famiglia con attrazioni di grande richiamo. Oltre agli eleganti allestimenti dei negozi che offrono qualsiasi cosa si possa desiderare, possiede un viale della moda griffata con tanto di passerella, un raffinato souq, una gigantesca sala giochi con giostre emozionanti, una pista di pattinaggio con dimensioni olimpioniche, una galleria dedicata alle scarpe, una zona con cascate decorative e chi più ne ha più ne metta. Ma la sua più grande ed ipnotica attrattiva è senza dubbio rappresentata dal Dubai aquarium & Underwater Zoo un gigantesco acquario la cui enorme vasca principale si affaccia proprio sulle gallerie del mall. Qui nuotano tra i coralli migliaia di creature tra cui squali, cernie, razze e grandi banchi di pesci pelagici che catturano ed ipnotizzano l'attenzione dei visitatori. Pagando il biglietto è possibile poi accedere alla galleria panoramica underwater che attraversa l'enorme vasca, mentre al piano superiore una serie di vasche accolgono gran parte delle specie marine, pesci tropicali, meduse fluorescenti, lontre, pinguini e financo due coccodrilli autraliani. Dopo la visita dell'acquario attraversiamo la suggestiva galleria denominata Dubai Dino situata nel mezzo dell'elegante souq ospitato all'interno del mall: qui la peculiare attrattiva è rappresentata dall'enorme scheletro di un brontodiplodoco vissuto 155 milioni di anni fa portato alla luce in America nel 2008. Lo scheletro alto oltre 8 metri e lungo 24, compresa la coda simile ad una frusta, occupa la souk dome, l'atrio principale a forma di cupola del souq illuminato da suggestive luci e caratterizzato da archi esotici. Intorno all'ora di pranzo ci fermiamo al Rain Forest restaurant, un curioso ristorante realizzato all'interno di un ambiente quasi fiabesco che riproduce l'habitat di una foresta equatoriale. Pupazzi meccanizzati con dimensioni naturali di elefanti, coccodrilli, scimmie e gorilla, inseriti in un contesto di folto fogliame, tronchi d'albero, corsi d'acqua e resti di misteriosi edifici avvolti dalle liane, danno vita ogni 15 minuti ad un breve spettacolo arricchito dai suoni della foresta e dal ritmo di tamburi africani.

Nel primo pomeriggio proseguiamo lo shopping dirigendoci nuovamente nell'old souq di Deira per completare gli ultimi acquisti di profumi e di souvenir di artigianato locale. Durante il tragitto passiamo accanto ad una delle più recenti attrazioni della città: la Dubai Frame. Come suggerisce il nome la costruzione rievoca una gigantesca cornice per foto, alta 150 metri e larga quasi 100, sul cui lato superiore vi è un osservatorio che offre una vista mozzafiato sulla metropoli. La costruzione sorge infatti in una posizione strategica e si affaccia sia sulla parte vecchia che su quella nuova della città dividendo praticamente Dubai in maniera quasi simmetrica. A Sud la parte moderna con i grattacieli, le Torri Emirates e il Burj Khalifa, a nord i quartieri storici e antichi di Deira e Bur Dubai. Terminati gli acquisti, con l'avvicinarsi delle prime ombre della sera facciamo ritorno nella zona del Dubai Mall. Ci attende qui la emozionante salita al 124° piano del Burj Khalifa che con i suoi 828 mt. è attualmente il grattacielo più alto al mondo. Questa torre è uno straordinario capolavoro di architettura ed ingegneria e con le sue due terrazze panoramiche (situate al 124° ed al 148° piano) offre l'esperienza mozzafiato denominata At the Top. Alla base dell'edificio una serie di mostre multimediali sulla costruzione del grattacielo conduce agli ascensori che in meno di 60 secondi portano ai 452 mt. della prima terrazza panoramica. Arriviamo giusto in tempo per vedere tramontare il sole e per osservare l'oscurità avvolgere pian piano lo skyline di Dubai, mentre le strade e gli altri grattacieli, che da qui sembrano poco più che dei bassi fabbricati, iniziano ad illuminarsi di mille luci colorate. Affascinati da questa imperdibile esperienza, una volta fattosi buio, ridiscendiamo alla base del grattacielo dove ci attende un'altra attrattiva che richiama ogni sera migliaia di turisti: la Dubai fountain. Situata all'interno del lago artificiale che si trova proprio all'esterno del Dubai Mall, la fontana offre ogni mezzora uno spettacolo di luci, musica e getti d'acqua danzanti che si stagliano leggiadri di fronte allo scintillante profilo del Burj Khalifa che fa da sfondo. I getti che fuoriescono dalla superficie del lago ondeggiano come danzatrici del ventre, compiendo archi e volute ed arrivando fino all'altezza di 150 mt, il tutto sincronizzato con un coinvolgente sottofondo di musica classica, araba o world. Oltre alle sponde del lago, vi sono diversi punti di osservazione privilegiati quali ad esempio i diversi ristoranti situati sulle terrazze degli edifici circostanti, oppure il ponticello che collega il Dubai Mall con il Souq al Bahar, l'elegante souq che con la sua foggia arabeggiante si affaccia sullo specchio d'acqua.

Si conclude così la nostra vacanza ed alla fine della serata facciamo ancora una volta rientro a Dubai Marina per recuperare i nostri bagagli. Con una corsa in taxi raggiungiamo il futuristico aeroporto internazionale della città dove un volo notturno ci attende per far rientro, via Istanbul, in Italia.

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